Arctic, concerto stellare al Rolling

Per il concerto degli Arctic Monkeys anche questa volta, come nel 2006, gli organizzatori hanno dovuto aprire il secondo anello per ospitare il record di presenze del Rolling Stone. Supporter il duo rock and roll adrenalinico dei The Mojomatics (italiani e molto bravi).

Malgrado l’aspetto da bambini (infatti hanno tutti al massimo 21 anni), gli Arctic Monkeys mostrano grinta e bravura da vendere, senza cedere mai ad atteggiamenti da rockstar maledette. La band regala uno show tutto incentrato sulla perfetta esecuzione dei brani, senza sbavature.

Alex Turner e soci regalano ai turbolenti fans (che non smettono mai di pogare durante il live) un’ora e mezza di energia pura. I pezzi del nuovo album “Favourite Worst Nightmare”, più elaborati nelle trame sonore (Brainstorm su tutte) si mischiano perfettamente alle canzoni del primo disco “Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not”. Esplosioni di gioia quando gli Arctic attaccano con Dancing Shoes, Fake Tails e A Certain Romance cantate a memoria dal pubblico, che non ha disdegnato il “body surfing” (issarsi sul pubblico per essere condotti fino oltre alle transenne del palco; ndr).

Alex Turner al microfono, Jamie Cook alla chitarra, Nick O’Malley al basso e Matthew Helders alla batteria. A soli ventuno anni hanno già il mondo ai piedi. Partiranno alla conquista dell’universo?

Per tutti quelli che non c’erano ecco la scaletta del concerto:

House Is A Circus
Teddy Picker
Bet You Look Good
Still Take Home
D Is For Danger
When The Sun Goes Down
Ritz To The Rubble
Fluorescent Adolescent
Do Me A Favour
You Probably Couldn’t See
Leave Before The Lights Come On
What If You Where Right?
Brain Storm
View From The Afternoon
Dancing Shoes
Fake Tails
Certain Romance